Storia di un trasloco da un appartamento (che per quanto avesse una veranda in comune con dei froci era figo) ad una sistemazione dubbia che non ci ha convinto proprio per un cazzo
Due viaggi con lo Stridore invaso di valigie ci portano dal magico mondo dell’incrocio Aliki-Pounda al quartier generale di Anna Platanou. Signora reggitrice con un’ascella imbizzarrita che lasciamo stare (ma d'altronde la donna greca ha da puzzà).
Eravamo d’accordo per due stanze di cui una con favoloso balcony.
Veniamo invece condotti in infimo scantinato con vista mutande dei passanti. Oltretutto siamo presi alla sprovvista dal momento in cui, essendo la settimana di ferragosto, ci è praticamente impossibile trovare un’altra sistemazione. Però due paroline al Dimitri la Falci tenta di dirgliele lo stesso. Lui ovviamente fa lo gnorri e la confonde con il delirio.
Dunque abbiamo traslocato in una cantina. Dove potremo almeno aver la soddisfazione di invecchiare due notti in barrique.
Dopo la sconvolgente scoperta la nostra rassegnazione viene annegata al Mikrocafè (quello delle centrifughe fighe…le centrifighe). A seguire tre ore trafelatissime in cui:
- decidiamo per Minchionos il 17 e due comprano un biglietto aereo Minchionos-Atene
- scopriamo a furia di risate in faccia che a Mykonos non c’è posto (e i due quindi devono cambiare il biglietto aereo)
- decidiamo che Santorini è uno sbatti improponibile
- compriamo un biglietto Patrasso-Ancona per il ritorno
E dunque sotto la caldazza e con il cervello in pappa:
- non sappiamo come cambiare il biglietto aereo
- non sappiamo dove dormire nei prossimi giorni
- non sappiamo dove dormire a Mykonos
- non sappiamo dove dormire ad Atene
La perla della mattinata: offertaci gentilemente da articolo de “La Stampa” di domenica 13 agosto su rave party nei pressi di Pavia. Assolutamente da andare a recuperare al ritorno.
Quindi via con lo Stridore a Santa Maria nel luogo ameno dei surfisti dove: la Silvia imperversa con le pr, io cerco di attirare l’attenzione ballando in modo scomposto tra le onde il mio pezzo preferito (la hit con la tipa che orgasma), la Falci dorme, la Barbarina controlla il livello del polpaccio-pneumatico e a Simone viene la sgargiante idea di fare dello snowboard d’acqua (giusto per rimanere “sull’onda” delle sfide estreme).
Onde assistere in prima fila all’evento io e la Silvia saliamo sul motoscafo dall’impennamento facile con Antonis (che è convinto di essere un personaggio di Scarface) e Lefteris-Libero. E mentre Simone ogni tanto rischia di morire ammazzato noi due donne sullo scafo non abbiamo niente di meglio da fare che commentare il culo di marmo di Lefteris e l’addominale di roccia di Rick (il secondo figo ufficiale dell’isola, a mio modestissimo parere).
Dopo un’altra vagonata in faccia di emozioni forti pensiamo che per fortuna nella nostra stanza c’è un cesso dove fare agevolmente la doccia.
Nota per l’architetto di interni che ha dato anche qualche esame di interior design: Non si è ancora capito perché nel bagno lo specchietto è attaccato in altissimo, la cipolla della doccia è direzionata solo e unicamente verso la porta di entrata e le serrature delle porte di ingresso sono ad altezza grande puffo.
Tovagliolo di stoffa e disco (e c’è chi ha pure avuto una liaison)
Dopo una spalmatura di creme, una vestizione e un imbellettamento degno di “La morte ti fa bella” ci catapultiamo flaccidi e sereni verso il nostro primo e ufficiale tavolo prenotato.
Felici come pasque consumiamo una cena talmente buona, talmente meravigliosa che quasi ci commuoviamo.
-Polipo alla griglia
-Polipo bollito (3)
-Fritto di calamari (2)
-Insalata del pescatore
-Timballo di melanzane e feta
-Gamberi saganaki con pomodoro (2)
-Crocchette di gamberi e formaggio
-Polpette di baccalà (2)
-Insalata di carote
-Retzina e ouzo come se piovesse
Nel tavolo dietro al nostro allegra tavolata di compagni di palestra della Silvia.
Nota per il viaggiatore sprovveduto: l’ottimissimo ristorante si trova sul lungomare di Parikia e si chiama Albatros. Conferiamo senza tentennamento tre stelline Michelin.
Stavolta a Noussa ci scateniamo nelle danze.
La ballotta dei divertimenti è concentrata in una specie di crocevia della morte di discoteche dove ti chiedono 10 euri consumazione inclusa e locali dalla musica che piace ai gggiovani (e quindi assolutamente insopportabile).
Ci infiliamo dentro allo Shark, l’imbarazzante locale consigliatoci da Kostantino (10 metri quadrati di follia). E chi ti incontriamo? Il Kostantino ovviamente. Stasera piuttosto sbarbato e pettinato come Burt Simpson quando va a messa la domenica.
Io e la Falci abbozziamo una danza mica troppo timida con spalline che cadono.
Poi gli inculiamo allo Shark una serie di cuba libre e pure un portacenere assurdo, che non ci serve assolutamente a niente ma è un souvenir che non potevamo farci sfuggire).
Io: - Tieni Barbara
Barbara: - Cos’è?
Io: Non fare domande e schiaffa in borsa
Tutt’intorno frotte di giovinastri infighettati e pronti per il baccaglio. E in tutto questo fighettume intercettiamo anche coppie tristezza un po’ Bulgaria anni ’80.
Io e la Falci, abbastanza brille, ci scoglioniamo presto di tutto questo dimenar di anche, e, compresse in una sottile lingua di passaggio a pelo d’acqua ci lanciamo in un gesto estremo.
Falci: - Io butto il bicchiere nel mare
Io: - Anche io
Segue lancio sprezzante di calici e cannucce.
Tutto questo “divertimento” a Noussa a scapito della notte matta alla disco Comma di Parikia dove sicuramente il diggei Mihalis Tsaousopoulos avrà imperversato.
Dal volantino si evince chiaramente che lui, con una pettinatura che neanche i Limahl, lo hanno avvertito settimana scorsa della caduta del muro di Berlino.
Mi incazzo un po’ se penso che poteva essere la svolta musicale della vacanza.
Sulla strada non ci facciamo mancare l’acquisto di fondamentali luci da dita colorate.
Nota informativa della privacy: ad un certo punto della sera o della notte, qualcuna/o di noi ha trovato il tempo di pastrugnarsi nella tenda con un/una surfista. Momento molto romantico a due con vino Sauvignon comprato con i soldi della cassa comune e sorseggiato da due bicchieri fottuti dalla comunità al ristorante.
I restanti componenti del gruppo si sono assicurati con molta premura che il luogo del pastrugnamento fosse sicuro e che l’oggetto delle attenzioni del misterioso componente del nostro gruppo fosse persona affidabile.
Per onor di cronaca mi preme far sapere che non c’è stato alcun rapporto sessuale. Ma che l’oggetto delle attenzioni non mancherà di reclamare ben presto la parte succosa di questo incontro a due che è venuta a mancare.
Nota per il golosone: Nel frigo ci sono un po’ di fichi gentilmente offerti dalla robustona del Louki noleggio. Offerti unitamente a 5 dolcetti di Milos che, dopo l’assaggio, sono stati dichiarati all’unanimità il dolciume più godurioso del 2006.
Questo è stato il nostro premio “clienti affezionati”.
Mica dolcetti di Milos e fichi.
Nessun commento:
Posta un commento